GUIDA ALLA SCRITTURA

  1. Il processo di scrittura
  2. L’esame del titolo
  3. La produzione di idee
  4. La stesura della scaletta
  5. La stesura del testo
  6. La revisione
  7. L’impaginazione
  8. Le caratteristiche del testo descrittivo

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Il processo di scrittura

Scrivere non è un’attività spontanea e immediata come parlare: presuppone chiarezza di idee, capacità di organizzare il pensiero, padronanza del linguaggio. Le operazioni da compiere e le abilità messe in gioco sono dunque molte e diversificate. Le difficoltà diminuiscono suddividendo il processo di scrittura in una serie di operazioni più semplici, da svolgere una dopo l’altra; ogni fase contribuisce a un buon risultato finale. Se invece si lavora senza metodo, saltando alcuni passaggi, non solo non si ottiene un prodotto soddisfacente, ma diventa quasi impossibile capire che cosa non funziona e migliorare poco alla volta il proprio metodo di lavoro.

Il processo di scrittura comporta tre grandi fasi a loro volta articolate in sottofasi, come puoi vedere nello schema.

Schema del processo di scrittura

Durante lo svolgimento di ogni fase bisogna ricordare che un testo efficace deve presentare i seguenti requisiti: completezza, coerenza, coesione.

Nel progettare un testo occorre tenere conto anche del tempo a disposizione, altrimenti si rischia di non terminare la stesura o di tralasciare la fase di revisione, che è invece molto importante.

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L’esame del titolo

Per progettare un testo occorre in primo luogo individuarne le coordinate comunicative (cioè il genere testuale, il destinatario, lo scopo) e definirne con precisione l’argomento. Nella vita scolastica quasi sempre questa operazione viene svolta attraverso l’esame del titolo proposto dall’insegnante: una lettura attenta del titolo consente di capire esattamente ciò che viene richiesto, aiuta a scegliere l’impostazione più adatta, stimola la produzione di idee.

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Le indicazioni del titolo

La formulazione del titolo dei temi si rifà di solito ad alcuni modelli ricorrenti: titoli-scaletta, titoli-citazione, titoli generici.

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Come analizzare un titolo

Dall’esame del titolo si possono ricavare alcune indicazioni fondamentali: l’argomento, il genere testuale, il destinatario, lo scopo.

L’esame del titolo permette inoltre di capire se è possibile rifarsi a esperienze personali o se è richiesta una trattazione impersonale e oggettiva. Il genere testuale talvolta offre già un’indicazione: l’autobiografia e il diario partono dalle esperienze e dai sentimenti di chi scrive; al contrario, una relazione, un saggio scientifico, una ricerca richiedono un atteggiamento oggettivo e distaccato. Occorre, in ogni caso, prestare attenzione alla formulazione del titolo, che può richiedere in modo esplicito di esaminare l’argomento in base a esperienze personali o di esprimere un giudizio.

Infine, non accontentarti di esaminare il titolo mentalmente. Annotare le indicazioni ricavate dall’esame del titolo è molto utile: gli appunti diventeranno un punto di riferimento per le fasi successive. Inoltre, riflettendo sul titolo, spesso nascono già alcune idee: anch’esse devono essere annotate.

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Il metodo di lavoro

Talvolta il titolo contiene indicazioni esplicite, spesso nella forma di verbi all’imperativo, sul metodo di lavoro da seguire nell’impostazione del testo. Nella seguente tabella sono riportati i verbi più frequenti:

AnalizzaScomponi l’argomento nei suoi vari aspetti ed esaminali, in modo da farne emergere le caratteristiche più significative
ConfrontaEsamina parallelamente due fenomeni e individuane somiglianze e differenze
DefinisciPrecisa il significato di un concetto, delimitandone la portata
DescriviEsamina nei particolari, senza formulare giudizi
DimostraSostieni una tesi con un ragionamento logico e prove verificabili
DiscutiEsamina un argomento in modo critico, presentando diversi punti di vista
ElencaEnumera in modo completo e chiaro
EnucleaSpiega con precisione i termini di un problema, gli aspetti di un fenomeno
Esamina le cause e/o le conseguenzeIndividua, presenta e analizza le cause e/o le conseguenze di un fenomeno
EsponiPresenta un quadro completo e obiettivo
IllustraDocumenta e rendi chiaro un fenomeno per mezzo di esempi o prove
Individua (metti in evidenza, indica, rileva, sottolinea)Distingui uno o più aspetti del problema e fanne emergere l’importanza
Inquadra il problemaPresenta nelle linee generali un fenomeno, illustrandone gli aspetti principali
InterpretaPresenta in una prospettiva critica, commentando e valutando il significato di un brano, di un pensiero
MotivaSostieni con prove e argomenti il tuo punto di vista
RiflettiAnalizza in modo critico un problema, introducendo considerazioni personali
Sintetizza (traccia un panorama)Tratta un problema in modo conciso, nelle sue linee generali
SpiegaIndividua e chiarisci i modi e le cause di un fenomeno
Suggerisci (prospetta) soluzioniIpotizza ed esamina criticamente alcune possibili soluzioni del problema

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I titoli complessi

Quando esamini un titolo complesso analizza con cura ogni parola, controllando l’accostamento di aggettivi e nomi, le forme verbali, i connettivi, la punteggiatura. Se sono presenti termini specialistici o parole comuni usate con significati particolari usa il dizionario. Durante questo lavoro di analisi, annota idee e spunti: sono un prezioso punto di partenza per la progettazione del testo (vedi la parte sulla produzione di idee nella GUIDA ALLA SCRITTURA).

Spesso nei titoli lunghi e complessi si possono riconoscere due parti: la prima introduce o inquadra l’argomento, la seconda specifica la vera e propria proposta di lavoro. È importante individuare con precisione la richiesta, senza farsi fuorviare da informazioni secondarie.

Paesi e città d’Italia custodiscono un immenso patrimonio artistico e monumentale che, oltre a rappresentare una importantissima testimonianza della nostra storia, costituisce al tempo stesso una primaria risorsa economica per il turismo e lo sviluppo del territorio. Affronta la questione anche in relazione all’ambiente in cui vivi, ponendo in evidenza aspetti positivi e negativi che, a tuo giudizio, lo caratterizzano per la cura, la conservazione e la valorizzazione di tale patrimonio.

In caso di difficoltà, per essere sicuro di aver capito bene il titolo puoi ricorrere ai seguenti «trucchi»:

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La produzione di idee

Una volta analizzato il titolo che l’insegnante propone (vedi la parte relativa nella GUIDA ALLA SCRITTURA), si deve passare alla ricerca di idee. Spesso già l’esame del titolo offre molti spunti, ma la produzione di idee può essere ulteriormente stimolata con l’uso di tecniche appropriate. Nei paragrafi che seguono te ne presentiamo alcune, adatte ad argomenti e testi diversi.

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La libera associazione di idee (brainstorming)

La tecnica della libera associazione di idee o brainstorming (termine inglese che significa usare il cervello - brain - per prendere d’assalto - to storm - le idee) è particolarmente utile per scritti che richiedono immaginazione e creatività o che partono da esperienze personali. Aiuta a sbloccarsi, a superare le difficoltà iniziali e ad acquistare fiducia in se stessi. Si basa su un principio che tutti conosciamo: una parola ce ne ricorda altre o evoca persone, situazioni lontane, così come accade a volte con le canzoni, i profumi, i luoghi. Per trovare le idee segui questo procedimento:

Nello schema puoi vedere come potrebbe iniziare il brainstorming per un testo intitolato Gli animali domestici.

Esempio di brainstorming

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La scrittura libera (freewriting)

Se sperimentando il brainstorming ti accorgi che tendi a scrivere, più che singole parole, frasi più o meno lunghe, puoi provare una tecnica che si basa sulla scrittura libera di brevi frasi complete, il freewriting. Procedi così:

Attenzione: non confondere questa tecnica con una prima stesura o, peggio ancora, con la stesura definitiva; ha solo lo scopo di far emergere le idee.

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Le griglie di domande

La capacità di produrre idee può essere stimolata anche a partire da alcune domande che permettono di esaminare un argomento da più punti di vista, usuali o inconsueti. Le griglie di domande possono riguardare:

Talvolta può essere più produttivo guidare la ricerca di idee in una direzione precisa. In molti testi, infatti, sono riconoscibili strutture ricorrenti: in questi casi la produzione di idee può essere indirizzata fin dall’inizio verso lo sviluppo delle singole parti che formeranno la struttura del testo finale.

Vediamo due esempi di griglie di domande adatte rispettivamente a testi narrativi ed espositivi.

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La stesura della scaletta

La fase di pianificazione di un testo culmina con la redazione della scaletta, cioè di uno schema della struttura del futuro testo. Una scaletta funzionale dà forma e ordine alle idee emerse in modo disorganico. Le operazioni da svolgere sono le seguenti:

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Come scegliere le idee

In un testo chiaro e coerente tutte le informazioni sono collegate tra loro e contribuiscono a trasmettere un’idea centrale: un particolare punto di vista, un sentimento, un’opinione. Uno scritto privo di un centro organizzatore, anche se ricco di idee, rimane un insieme caotico di spunti scollegati.
Per decidere quale sarà l’idea centrale leggi attentamente le idee che hai annotato e rifletti: su quale aspetto ti sei soffermato? Emerge un sentimento o un’opinione che vuoi comunicare al lettore?
Dopo aver scelto l’idea centrale elimina:

Partiamo dall’esempio di brainstorming su Gli animali domesticiche è stato presentato nella parte della GUIDA ALLA SCRITTURA sulla produzione di idee, al paragrafo La libera associazione di idee (brainstorming); lo abbiamo completato con molte altre idee, come puoi vedere nello schema.

Esempio completo di brainstorming

Per costruire una scaletta valida eliminiamo con un segno di cancellazione le idee ripetute o non collegate né all’argomento né ad alcuna idea centrale (nell’esempio: In esercizio e Mio primo cane Cuki). Le idee rimanenti convergono attorno a due diverse idee centrali, che possiamo sintetizzare così:

Come scegliere l’animale domestico ideale.

Adottare un animale domestico presenta molti più vantaggi che svantaggi.

Se scegliamo la prima idea centrale svilupperemo soprattutto i punti evidenziati con il colore nello schema. Se invece scegliamo la seconda, quelli in grigio.

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Come raggruppare le idee

Le idee presentate nell’esempio di brainstorming al paragrafo Come scegliere le idee sono disposte in modo disordinato: occorre riorganizzarle raggruppando quelle che si riferiscono a uno stesso aspetto dell’argomento. Ogni gruppo di idee diventa un punto della scaletta ed esprime un’idea principale, accompagnata da esempi, informazioni di supporto, spiegazioni. Ecco come procedere:

Ecco come si può riscrivere il gruppo di idee che, nell’esempio del paragrafo Come scegliere le idee, sono indicate con il numero:

Tenere un animale è molto importante sul piano affettivo ed emotivo:

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Come ordinare le idee

L’ordine e l’organizzazione del contenuto di un testo sono legati all’argomento e alle coordinate comunicative (cioè al genere testuale, al destinatario, e allo scopo). Vediamo alcuni modelli di ordinamento.

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Gli errori più comuni e come rimediare

Spesso le scalette di molti studenti risultano inutili perché troppo scarne o mal costruite. Vediamo quali sono gli errori più frequenti e come è possibile evitarli.

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La stesura del testo

Il lavoro di raccolta e di riorganizzazione delle idee in una scaletta, spiegato nella GUIDA ALLA SCRITTURA al punto La stesura della scaletta, rende più semplice la stesura: la scaletta si trasforma infatti in un testo in cui le singole idee trovano sviluppo e i passaggi logici diventano espliciti.

Durante la stesura, in un primo tempo bisogna curare soprattutto il contenuto, senza preoccuparsi troppo della forma: infatti mentre si scrive nascono nuove idee, altre si precisano e si arricchiscono, altre ancora si rivelano inutili e vengono eliminate. È bene, quindi, dedicare la propria attenzione allo stile e alle scelte linguistiche solo quando il contenuto avrà assunto veste definitiva.

In questa parte della GUIDA ALLA SCRITTURA vedremo dapprima come procedere nella stesura, sviluppando i punti della scaletta secondo diverse modalità; in seguito esamineremo alcune tecniche per rendere il testo più efficace sotto il profilo linguistico.

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I capoversi

Nella fase di stesura di un testo i singoli punti della scaletta stesa in precedenza prendono forma, trasformandosi in frasi e periodi. Ogni idea principale, accompagnata da un adeguato numero di informazioni secondarie, diventa una piccola porzione del testo. Di solito a ogni punto della scaletta viene dedicato un capoverso, anche se a volte possono essere necessari più capoversi per sviluppare un gruppo di idee ricco e complesso.

I capoversi scandiscono la struttura e l’articolazione del testo: ciascuno di essi si costituisce intorno a una frase che esprime con chiarezza l’idea principale. La frase chiave spesso è posta all’inizio, ma per ottenere particolari effetti può occupare altre posizioni. In alcuni casi, se il lettore la può ricavare dalle informazioni fornite, può essere omessa.

Osserva:
I testi che hanno quale argomento una metamorfosi sono innumerevoli. Vanno dal classico latino L’asino d’oro di Apuleio al romanzo ottocentesco Lo strano caso del dottor Jekyll e di mister Hyde dello scozzese Robert Louis Stevenson. Al tema della metamorfosi hanno fatto ricorso anche autori come Dante Alighieri nella Divina Commedia o Gabriele d’Annunzio nelle poesie di Alcyone.

In età repubblicana le maggiori cariche dello Stato erano ricoperte da cittadini di Roma o dell’Italia. In età imperiale anche uomini di altre regioni ebbero le più alte responsabilità di governo; l’imperatore Traiano, ad esempio, era spagnolo. Ciò significa che l’impero romano fu veramente uno Stato unico: contava solo essere cittadini dell’impero, non contava più essere un abitante di Roma.

Le origini del manifesto moderno si collocano nella Francia della seconda metà dell’Ottocento e sono legate a tre fattori storici: l’alfabetizzazione, l’urbanizzazione, l’industrializzazione (da cui dipendono prodotti standard e consumi di massa). Dal punto di vista tecnico, gli elementi decisivi sono lo sviluppo della cromolitografia (1835) e della rotativa (1866), con la possibilità di stampare molte copie a colori, rapidamente e a costi bassi.
Frase chiave sottintesa: Quando e perché è nato il manifesto moderno.

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I capoversi introduttivi, conclusivi, di raccordo

In un testo, funzioni particolari hanno i capoversi di introduzione, di conclusione e di raccordo.

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Modalità di sviluppo dei capoversi

Per sviluppare i punti di una scaletta si può ricorrere a diversi modelli (modalità di sviluppo) di capoversi; la scelta è legata all’argomento e all’aspetto che ne viene analizzato. Te ne presentiamo alcuni: definizione, classificazione, analisi, enumerazione, causa ed effetto, confronto e contrasto, esempio.

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Come rendere efficace il testo

Il tuo obiettivo è scrivere un testo interessante e chiaro: vuoi ottenere che i lettori, senza annoiarsi, riescano a seguire senza fraintendimenti il tuo pensiero. Una forma linguistica appropriata, scorrevole, variata e corretta è determinante per raggiungere tale risultato.

Un testo è appropriato se il contenuto e le scelte linguistiche sono adeguate alle richieste del titolo, al destinatario e allo scopo comunicativo. Scegli quindi con cura il registro (informale, medio, formale) e mantienilo con coerenza.

Un testo è chiaro se il lettore riesce a seguirne il senso senza difficoltà; se tutte le sue parti sono funzionali, ben collegate e sviluppate in modo proporzionato alla loro importanza; se le affermazioni sono illustrate da esempi e particolari concreti; se la struttura delle frasi e dei periodi, l’uso dei connettivi e della punteggiatura favoriscono la leggibilità. Le indicazioni e i suggerimenti che seguono ti aiuteranno nella stesura di un testo interessante e chiaro.

Un testo è preciso se le frasi e le parole esprimono esattamente ciò che si vuole comunicare. Con l’aiuto del dizionario scegli con cura le parole prestando attenzione alle sfumature di significato e all’ambito d’uso.

Osserva, ad esempio, con quanti aggettivi più specifici può essere sostituito il termine rovinato:
consumato - consunto - frusto - guasto - lacero - liso - logoro - malandato - roso - sciupato - sdrucito - sgangherato - spelacchiato - squinternato - tarlato - usurato

Evita le parole generiche (come buono, grande, affare, problema), sostituendole con termini specifici.

Un testo è conciso se ogni parte, ogni frase contribuisce al disegno generale: non ci sono digressioni, informazioni inutili e ripetute. Anche la forma deve mirare all’essenzialità: elimina le parole di troppo e le ripetizioni inutili, sostituisci le circonlocuzioni con termini precisi.

È un tessuto impermeabile che non lascia passare l’acqua.

L’ultimo film del regista non è un film appassionante come i precedenti.

È una persona che conosce bene la materia. → È un esperto.

Un testo variato nella struttura delle frasi e dei periodi tiene viva l’attenzione del lettore; al contrario, un testo in cui le frasi hanno la stessa lunghezza e sono costruite allo stesso modo è piatto e monotono.

Osserva quale diverso effetto produce lo stesso testo nelle due stesure:

Noi siamo andati domenica allo stadio. C’erano delle gare di atletica. Il vincitore dei millecinquecento metri di corsa ha battuto il record italiano. La giuria non l’ha però reso valido e ha detto che c’era troppo vento. Il pubblico ha protestato.

Domenica siamo andati allo stadio, dove c’erano delle gare di atletica, fra cui i millecinquecento metri. Il vincitore ha battuto il record italiano, ma la giuria non ha omologato il suo tempo perché il vento era troppo forte. Il pubblico ha protestato.

Nella prima stesura sono state usate solo brevi frasi semplici o coordinate, di forma attiva, con ordine fisso delle parole (soggetto, predicato, complemento). La seconda stesura, grazie a piccoli cambiamenti, ha invece una struttura più varia e risulta più scorrevole.

In un testo efficace, inoltre, viene data la giusta enfasi ai concetti principali, che sono messi in rilievo anche con opportune scelte linguistiche. Sebbene in genere sia meglio evitare la ripetizione ravvicinata delle medesime parole o strutture, talvolta la ripresa di parole chiave permette di sottolineare con forza un concetto importante.

Osserva l’esempio:

Ogni giorno, in molti paesi del mondo, il diritto alla vita, alla libertà, alla sicurezza della propria persona è violato, calpestato, negato. Ogni giorno, nel mondo, uomini, donne e bambini vengono imprigionati, torturati, uccisi solo perché hanno opinioni sbagliate, perché sono nati nel posto sbagliato, o appartengono alla razza sbagliata, alla religione sbagliata.

In un testo corretto le norme ortografiche, grammaticali e sintattiche sono rispettate. Per avere ulteriori indicazioni sulla correttezza formale leggi la parte della GUIDA ALLA SCRITTURA che parla della revisione, in particolare il paragrafo Come correggere la forma.

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La revisione

La revisione è una fase tanto importante quanto trascurata: gli studenti spesso si accontentano di una veloce rilettura alla fine del lavoro, per evitare i più vistosi errori di ortografia e grammatica. Gli scrittori esperti, al contrario, dedicano a questa operazione tempo e attenzione, perché sanno molto bene che da essa dipende gran parte dell’efficacia del loro lavoro.

La verifica del contenuto avviene in parte già durante la prima stesura.

Alla fine della stesura è necessario rivedere accuratamente sia il contenuto sia la forma dell’intero testo. Ecco alcuni consigli pratici che ti aiuteranno a lavorare con metodo e senza perdita di tempo:

Inoltre se non usi il computer per stendere il tuo testo, ma scrivi a mano, fai attenzione a questi aspetti:

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Come correggere il contenuto

È bene rivedere il testo più volte: la prima revisione sarà dedicata al contenuto, per verificarne la rispondenza al piano di lavoro, la coerenza, l’organicità, la completezza e la chiarezza. È consigliabile rileggere dapprima lo scritto integralmente, per verificarne il disegno generale, e poi passare all’esame dei singoli capoversi.

Durante la revisione del contenuto si compiono tre operazioni: eliminazione di ciò che è superfluo, aggiunta delle informazioni mancanti, spostamento e riorganizzazione delle parti non ben strutturate e/o collocate male.

Per la revisione del contenuto puoi servirti della griglia di domande chiave che ti proponiamo nel paragrafo Griglia di correzione del contenuto; essa ti aiuterà a non trascurare nessun aspetto importante.

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Griglia di correzione del contenuto

  1. Il lavoro corrisponde alle richieste del titolo (argomento, sue delimitazioni, genere testuale, scopo)? Se ne hai bisogno, puoi leggere o rileggere la parte della GUIDA ALLA SCRITTURA che riguarda L’esame del titolo.
  2. Hai tenuto conto del destinatario, delle sue aspettative e delle sue conoscenze?
    Mancano informazioni essenziali per seguire il filo del discorso?
    Aggiungi le informazioni mancanti.
  3. L’idea centrale è chiaramente individuabile ed è sufficientemente sviluppata?
    Se necessario, riformula l’idea centrale in modo più chiaro ed esplicito; aggiungi informazioni che la mettano in risalto.
  4. Ogni capoverso contiene un’idea principale? Ci sono punti importanti poco sviluppati che devono essere ampliati?
    Se un capoverso contiene due o più idee centrali, spezzalo. Arricchisci i punti deboli aggiungendo esempi, particolari concreti, informazioni di supporto. Sostituisci gli esempi o i particolari banali e poco calzanti con informazioni più adeguate.
  5. Ci sono parti che non rispondono al piano generale? Ti sei dilungato troppo su punti secondari?
    Elimina le parti inutili. Sintetizza i punti secondari, lasciando solo ciò che è più rilevante per lo sviluppo dell’idea centrale.
  6. La successione delle idee ha una sua logica? L’ordine scelto aiuta il lettore a seguire il ragionamento?
    Unisci tutte le informazioni collegate tra loro nel medesimo capoverso. Se la successione delle idee non è adeguata, cambia l’ordine dei capoversi.
  7. I passaggi logici tra un’idea e l’altra sono sufficientemente chiari? I capoversi sono ben collegati?
    Aggiungi espressioni e brevi frasi di raccordo, che uniscano capoversi e periodi rendendo esplicito il ragionamento.

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Come correggere la forma

Quando hai compiuto la prima revisione di un testo e sei soddisfatto del suo contenuto, puoi iniziare la seconda revisione: rileggi attentamente i singoli capoversi per verificare se la forma linguistica è adeguata, corretta e scorrevole. Per aiutarti nel lavoro di revisione della forma, nel paragrafo seguente ti proponiamo una griglia di domande chiave per affrontare gli aspetti generalmente più critici.

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Griglia di correzione della forma

  1. Il testo è costituito per lo più da brevi frasi semplici e da coordinate?
    Un testo con queste caratteristiche è in genere chiaro, ma piatto e noioso; inoltre può mancare di coesione. Rendi la forma più scorrevole e varia unendo tra loro alcune frasi. In questo modo potrai anche mettere in rilievo i rapporti logici e far risaltare l’idea principale.
    Leggi il seguente periodo e osserva come è stato corretto:

    Mi piacciono i film western. Hanno una trama semplice, ma ricca d’azione. Sono rassicuranti e i buoni vincono sempre.

    Mi piacciono i film western sia perché hanno una trama semplice, ma ricca d’azione, sia perché sono rassicuranti: infatti i buoni vincono sempre.
  2. Ci sono periodi molto lunghi e contorti?
    I periodi che contengono più di due o tre subordinate, o lunghe frasi incidentali, sono di difficile lettura ed espongono al rischio di gravi errori sintattici. È bene perciò spezzarli.
    Leggi il testo seguente e osserva, nella pagina successiva, come è stato corretto e semplificato:

    Un ragazzo in motorino scippò una signora che stava ritornando a casa dopo aver fatto la spesa, proprio mentre transitava un’auto della polizia che, a sirena spiegata, lo inseguì, mentre il ragazzo cercava di scappare imboccando contromano una via a senso unico, dove fu bloccato da una seconda auto della polizia che era arrivata chiamata dai colleghi.

    Una signora stava tornando a casa dopo aver fatto la spesa. Un ragazzo in motorino la scippò proprio mentre transitava un’auto della polizia, che lo inseguì a sirena spiegata. Allora il ragazzo cercò di scappare imboccando contromano una via a senso unico, ma qui fu bloccato da una seconda auto della polizia, chiamata dai colleghi.
    Per semplificare i periodi complessi, eliminando un grado di subordinazione, puoi anche usare i seguenti accorgimenti:
  3. Le frasi sono ben formulate? Ogni frase ha un soggetto? Tutte le frasi secondarie dipendono da una principale?
    In particolare, evita le seguenti costruzioni marcate, alcune tipiche della lingua orale, ma non accettabili in scritti curati e formali, altre decisamente scorrette:
  4. L’uso dei pronomi è corretto? È facile individuare a quali parole o espressioni si riferiscono i pronomi?
    In particolare, presta attenzione ai seguenti errori:
  5. Il tempo verbale di base (presente, passato remoto, passato prossimo) è mantenuto con coerenza in tutto il testo? Le forme dei verbi irregolari sono corrette? L’uso dei modi (indicativo, congiuntivo, condizionale) è corretto?
    Controlla in modo particolare i periodi ipotetici e l’uso del congiuntivo nelle dipendenti soggettive, oggettive, dichiarative.
  6. La scelta delle parole è adeguata al tipo di testo, allo scopo e al destinatario? Il registro è mantenuto con coerenza?
    Non mescolare termini di differente registro (informale, medio, formale). Non usare parole di cui non conosci perfettamente il significato.
  7. Le parole sono precise ed esprimono in modo esatto i concetti?
    Sostituisci i termini generici o inadeguati. Elimina le frasi fatte, le banalità e le circonlocuzioni.
  8. Nel giro di poche righe sono ripetute molte volte le stesse parole?
    Elimina le ripetizioni usando intelligentemente pronomi e sinonimi.
  9. La punteggiatura è corretta e aiuta il lettore a seguire il ragionamento? Il punto a capo è usato in modo funzionale?
    Suddividi il testo in capoversi, andando a capo ogni volta che passi a trattare un’altra idea principale.
  10. L’ortografia è corretta?
    Verifica con particolare attenzione l’ortografia delle parole che tendi a sbagliare.

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L’impaginazione

Terminata la revisione, cura attentamente l’impaginazione: un aspetto grafico ordinato e curato rende il testo gradevole e ne facilita la lettura.

Inoltre se non usi il computer per stendere il tuo testo, ma scrivi a mano, ricopia il testo «in bella» facendo attenzione a questi aspetti:

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Uso del computer

La veste grafica deve essere particolarmente curata in lavori impegnativi come ricerche o relazioni: se usi il personal computer, dovrai dunque saperne sfruttare le possibilità. Ecco alcuni consigli pratici:

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Le caratteristiche del testo descrittivo

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Com’è fatto un testo descrittivo

I testi descrittivi presentano cose, animali, persone, luoghi, situazioni, in modo da suscitare in chi legge o ascolta un’immagine mentale dell’oggetto descritto.

Le descrizioni, anche se raramente costituiscono testi autonomi, sono frequenti sia nel parlato sia nello scritto. Parti descrittive compaiono spesso, ad esempio, in manuali illustrativi, cataloghi, guide turistiche, libri d’arte, enciclopedie, relazioni, testi geografici e scientifici, racconti e romanzi.

Per imparare a riconoscere le caratteristiche di un testo descrittivo leggi con attenzione il seguente brano:

Il codibugnolo
Tra gli uccellini dei nostri boschi non è difficile distinguere l’acrobatico codibugnolo (aegithalus caudatus) dal volo ondulato. A parte il becco che è corto e tozzo, la forma generale assomiglia a una gazza in miniatura, con quell’appendice spropositata: 9 cm di coda su una lunghezza complessiva di circa 14 cm! Ha un corpo piccolo, ovoidale, ricoperto da un gran volume di penne, così da sembrare una pallottola piumata. Pur essendo già riconoscibile a vista, con l’aiuto di un binocolo si possono distinguere altri particolari identificativi. Da lontano il piumaggio è nero e grigio, ma da vicino la colorazione grigiastra svela un bellissimo rosa cipria a livello di petto, fianchi e dorso. Subito sotto il piccolo becco nero, il codibugnolo è di un bianco candido che sfuma più in basso nel rosa; la testa ha una calotta bianca con due bande nere a formare spessi sopraccigli che convergono dorsalmente in un triangolo. Le ali sono nere con due strisce bianche poco evidenti. La coda presenta una parte centrale nera tra due bande laterali bianche che formano una specie di greca.

Il testo presenta le seguenti caratteristiche:

Una descrizione efficace deve permettere a chi legge di individuare le caratteristiche fondamentali dell’oggetto descritto: sarà perciò ricca di particolari concreti, ordinata, chiara e precisa. Per scrivere una descrizione efficace, quindi, occorre:

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Gli oggetti della descrizione

Le caratteristiche di una descrizione sono in qualche misura determinate dal suo oggetto, cioè da ciò che viene descritto. Gli oggetti possono essere distinti in tre grandi categorie: reali, ideali, immaginari. Osserva i seguenti esempi:

Il mio gatto è piuttosto grande, ha il mantello tigrato grigio scuro, il pelo fitto, gli occhi verdi. La coda, lunga e folta, ha un piccolo difetto: la punta piega lievemente a sinistra.

Il gatto birmano ha un aspetto generale simile al siamese, ma la pelliccia è semilunga e morbida. Ha occhi azzurri, mascherina e orecchie scure, zampe guantate di bianco.

Il gatto del Cheshire a prima vista sembrava un normale felino, ma aveva due strane abitudini: sapeva sorridere e, soprattutto, era capace di rendersi invisibile, sparendo a cominciare dalla coda.

L’oggetto descritto nel primo esempio è reale: un determinato gatto, realmente esistente, che si distingue da tutti gli altri per caratteristiche particolari. Un’efficace descrizione di un oggetto reale deve contenere gli elementi che permettono di distinguere quel dato oggetto da tutti gli altri più o meno simili, cioè le sue proprietà distintive.

L’oggetto descritto nel secondo esempio è ideale: vengono presentate le caratteristiche di una razza felina, non quelle di un individuo particolare. Un’efficace descrizione di un oggetto ideale deve contenere tutti gli elementi comuni a un’intera classe di oggetti, cioè le loro proprietà tipiche.

L’oggetto descritto nell’ultimo esempio è immaginario: il gatto del Cheshire è un personaggio di un libro famoso, Alice nel paese delle meraviglie. Le descrizioni di oggetti immaginari sono infatti tipiche di opere di invenzione, come novelle e romanzi. Come quelle di oggetti reali devono contenere le proprietà distintive; possono essere fantastiche come quella che hai appena letto, ma anche ispirate alla realtà.

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Osservare l’oggetto: i cinque sensi

Per individuare le caratteristiche significative di un oggetto, dobbiamo in primo luogo osservarlo con cura, concentrando la nostra attenzione anche sugli aspetti che sfuggono a un’analisi superficiale. Gli strumenti di cui ci serviamo sono i cinque sensi: la vista, l’udito, l’olfatto, il tatto, il gusto. Tra di essi i più sviluppati, senza dubbio i canali privilegiati attraverso i quali la specie umana percepisce la realtà, sono la vista e l’udito. Ma anche gli altri sensi possono offrirci molte informazioni importanti.

La scelta del canale sensoriale da privilegiare dipende naturalmente dall’oggetto della descrizione: per descrivere una stoffa usiamo soprattutto la vista e il tatto; per descrivere un cibo usiamo invece la vista, il gusto e l’olfatto. Una descrizione che si serve di più canali sensoriali permette una ricostruzione globale della realtà.

Per trovare le idee che ti serviranno per descrivere un oggetto, osservalo attentamente, cercando di utilizzare, se possibile, tutti i sensi, e raccogli le tue osservazioni in una scheda simile alla seguente:

Litchi (ciliegia cinese)
Forma Tondeggiante o ovoidale, con la base un po’ più grossa, ricorda un piccolo cuore
Dimensioni Grandezza all’incirca di una noce (2-3 cm)
Colore Sottile buccia da rosa a rosso vivo; polpa bianca traslucida
Seme Al centro del frutto, un grande seme allungato, di forma ovale, ricoperto di una pellicola bruna lucida
Odore Il frutto tagliato emana un delicato profumo di moscato e rosa
Tatto La buccia è rugosa, ricoperta da tubercoli che lo fanno assomigliare a una piccola pigna
Consistenza Il frutto ben maturo è leggermente cedevole al tatto; la polpa è carnosa e succosa
Gusto Dolce, con sentore di rosa, senza alcuna nota di acidità